E come " mmh" intendo un "mmh" della serie "mah! E quindi?"
E mi dispiace anche giudicare maluccio un libro che tratta temi così seri, però oh. Che ci posso fare?
Il libro di cui vi parlerò brevemente oggi è "Il nostro anno infinito" di Matthew Crow.
Un libro triste, tutto sommato. Dolce e triste. Ma lento.
Francis, un ragazzo di 15 anni, con la passione per i libri, una media scolastica che è una bomba e inguaribile romanticone, scopre di essere malato. Ha il cancro.
Alle spalle ha una famiglia singolare: un fratello bizzarro che gli dà man forte in ogni occasione, una nonna pallosissima, una madre battagliera e un padre ormai assente da anni dalla sua vita.
La sua nuova condizione lo costringe a passare qualche mese ricoverato in ospedale, dove conosce la sua nuova cura a tutti i mali: Amber.
Anche lei, infatti, è malata. I due fanno comunella, trascorrendo - volenti o nolenti - le giornate insieme. Amber è una forza della natura, il personaggio che sicuramente ho amato di più: una ragazza con le palle! Sarcastica, forte, brillante. L'àncora di tutti e due.
E va a finire che si innamorano. Il loro rapporto cresce: condividono il loro amore per il cinema; si prendono cura l'uno dell'altra; si rasano i capelli insieme; guardano le loro rispettive madri darsi guerra; sdrammatizzano la loro critica condizione.
Insomma, tutte quelle cose dolci che fanno i quindicenni alle loro primissime esperienze.
Francis, poi, viene dimesso. Risponde bene alle cure. Poco dopo anche Amber.
Viversi fuori da un reparto oncologico è strano. Strano, ma bellissimo.
Ma gli imprevisti, quelli brutti, sono sempre dietro l'angolo.
E Francis, purtroppo, lo scoprirà presto.
Questo libro è un mix fra "Colpa delle stelle" e il film (non so se esiste anche il libro, perdonatemi!) "La custode di mia sorella". E' sicuramente triste. Angosciante. Sì, ci sono momenti in cui sorridi da tanto che Francis diventa dolce e smielato, ma quando ti ricordi che è una storia d'amore fra due malati di cancro rinsavisci e passi a pensare "dio santo, ma perché esiste una cosa del genere? Perché è nato un male così? Cesserà di esistere una volta per sempre?".
Purtroppo, però, non mi è piaciuto granché. Ci sono parti morte, lente, in cui non succede nulla.
Mi piace il fatto che sia stato scritto da un uomo, però. Spesso le storie d'amore vengono fuori dalle menti femminili. Sicuramente Crown riesce a farci innamorare un po' di più della vita.
Purtroppo non mi dilungo oltre perché non saprei che altro dirvi, al riguardo. Mi ha lasciata un po' "mmh", appunto!
E mi dispiace anche giudicare maluccio un libro che tratta temi così seri, però oh. Che ci posso fare?
Il libro di cui vi parlerò brevemente oggi è "Il nostro anno infinito" di Matthew Crow.
Un libro triste, tutto sommato. Dolce e triste. Ma lento.
Francis, un ragazzo di 15 anni, con la passione per i libri, una media scolastica che è una bomba e inguaribile romanticone, scopre di essere malato. Ha il cancro.
Alle spalle ha una famiglia singolare: un fratello bizzarro che gli dà man forte in ogni occasione, una nonna pallosissima, una madre battagliera e un padre ormai assente da anni dalla sua vita.
La sua nuova condizione lo costringe a passare qualche mese ricoverato in ospedale, dove conosce la sua nuova cura a tutti i mali: Amber.
Anche lei, infatti, è malata. I due fanno comunella, trascorrendo - volenti o nolenti - le giornate insieme. Amber è una forza della natura, il personaggio che sicuramente ho amato di più: una ragazza con le palle! Sarcastica, forte, brillante. L'àncora di tutti e due.
E va a finire che si innamorano. Il loro rapporto cresce: condividono il loro amore per il cinema; si prendono cura l'uno dell'altra; si rasano i capelli insieme; guardano le loro rispettive madri darsi guerra; sdrammatizzano la loro critica condizione.
Insomma, tutte quelle cose dolci che fanno i quindicenni alle loro primissime esperienze.
Francis, poi, viene dimesso. Risponde bene alle cure. Poco dopo anche Amber.
Viversi fuori da un reparto oncologico è strano. Strano, ma bellissimo.
Ma gli imprevisti, quelli brutti, sono sempre dietro l'angolo.
E Francis, purtroppo, lo scoprirà presto.
"Ho bisogno che tu guarisca perché io sto guarendo, e il problema è che non mi ricordo quello che facevo prima di conoscerti.
Prima che ci fosse un noi.
Il mondo sarà un posto più interessante se ci sarai pure tu."

Purtroppo, però, non mi è piaciuto granché. Ci sono parti morte, lente, in cui non succede nulla.
Mi piace il fatto che sia stato scritto da un uomo, però. Spesso le storie d'amore vengono fuori dalle menti femminili. Sicuramente Crown riesce a farci innamorare un po' di più della vita.
Purtroppo non mi dilungo oltre perché non saprei che altro dirvi, al riguardo. Mi ha lasciata un po' "mmh", appunto!