Un incredibile e micidiale e nero scenario.

Ringrazio davvero Edizioni e/o per aver scelto una copertina così accattivante, grazie alla quale "Ninfee nere" di Michel Bussi ha spiccato fra tutti gli altri libri negli scaffali del supermercato!


"A Giverny in Normandia, il villaggio dove ha vissuto e dipinto il grande pittore impressionista Claude Monet, una serie di omicidi rompe la calma della località turistica. L'indagine dell'ispettore Sérénac ci conduce a contatto con tre donne. La prima, Fanette, ha 11 anni ed è appassionata di pittura. La seconda, Stéphanie, è la seducente maestra del villaggio, mentre la terza è una vecchia acida che spia i segreti dei suoi concittadini da una torre. Al centro della storia una passione devastante attorno alla quale girano le tele rubate o perse di Monet (tra le quali le Ninfee nere che l'artista avrebbe dipinto prima di morire). Rubate o perse come le illusioni quando passato e presente si confondono e giovinezza e morte sfidano il tempo. L'intreccio è costruito in modo magistrale e la fine è sorprendente, totalmente imprevedibile. Ogni personaggio è un vero enigma. Un'indagine con un succedersi di colpi di scena, dove sfumano i confini tra realtà e illusione e tra passato e presente. Un romanzo noir che ci porta dentro un labirinto di specchi in cui sta al lettore distinguere il vero dal falso."

Affascinante è il primo aggettivo che mi viene in mente riguardo questo libro che ho amato alla follia. Quando ci sono autori francesi di mezzo, ammetto, parto un po' prevenuta. Non che ce l'abbia con i francesi eh, sia chiaro! Che nessuno si offenda. Ma la letteratura francese, sia classica che contemporanea un po' mi stucca l'animo. Posso davvero ringraziare la sgargiante copertina, che è così bellina che non potevo non averla nella mia libreria.
Il romanzo di Bussi è affascinante, non solo per la storia che scorre e galoppa libera nei campi elisi (???) ma anche per il luogo scelto. Soprattutto per il luogo scelto: Giverny, città dove dimorò e morì il pittore Claude Monet, noto in tutto il mondo soprattutto per le sue ninfee.
Con uno scenario così suggestivo la storia non può che piacere ed incuriosire.
Non essendo una grandissima appassionata d'arte mi sono ritrovata spesso a cercare e a documentarmi su vari quadri e vari avvenimenti della vita di Claude Monet. Non si finisce mai di imparare, no?

In questo libro pensieri, racconti, storie del passato, punti di vista si rincorrono, si intrecciano fino a divergere in una cosa sola. Fino a diventare tutt'uno.
I capitoli ti scorrono davanti agli occhi alla velocità della luce, divorati pagina dopo pagina per sapere cosa succede dopo. Perché non ci si fa a resistere fino a domani anche se ti si chiudono gli occhi o la testa ti scoppia! Te devi sapere! Ora!
Devi sapere come farà Fanette a dipingere nascosta agli occhi di sua madre, con il suo Paul accanto! Devi sapere se Sérénac arriverà ad una conclusione che non sia troppo scontata! Devi sapere se Stéphanie riuscirà a prendersi la vita che vuole! Devi sapere cosa vuol farci sapere la nostra vecchia acida del cuore!
Capite?!?!
L'unica cosa che mi è piaciuta un po' meno di tutta la faccenda sono i dialoghi dei bambini. Ok che ad 11 anni adesso sono molto più svegli e brillanti di me che ne ho 28, ma qua fanno discorsi troppo da premi Nobel! Ad 11 anni mi aspetto qualcosa di un po' meno! Ogni tanto tornavo indietro per cercare di capire se era veramente il dialogo fra due bambini o fra due adulti.
Ma è comunque una cosa da poco.
Il finale è booom! Geniale! Totalmente inaspettato! Ti fa rimanere a bocca aperta!
Non c'è niente di scontato in questo libro! Assolutamente niente!

Per questo il mio voto èèèèèè, rullo di tambuuuurrrrriiiiiii

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