Avversari di noi stessi

Non fatevi ingannare dalle poche pagine! E' un libro che esplode!
Che poi la storia delle poche pagine è relativa, eh!
Per me sono poche.

"L'avversario" di Emmanuel Carrère fa parte della collana di libri che si trovano in allegato con "La Repubblica" e "La Stampa", se non vado errando.
Sono titubante al riguardo perché il bar dove ogni domenica prendo il libro della settimana mi lascia solo il libro, e a noi ci va bene così.
Alla fin fine mi interessa solo quello!

Luc e Jean Claude Romand sono amici di vecchia data. I due si sono conosciuti all'università e da lì non si sono più lasciati. La loro amicizia si consolida giorno dopo giorno e li porterà, addirittura, ad essere vicini di casa.
La vita scorre normalmente nel loro quartiere finchè una notte un incendio divampa nella casa di Jean Claude.
Una tragedia.
I due figli e la moglie di Jean Claude non ce la fanno. Jean Claude, invece, sembra che sopravviverà.
Luc, da parte sua, arriva quasi a sperare che il suo vecchio amico raggiunga la sua famiglia per evitare il dolore che lo travolgerebbe una volta svegliatosi.

Le autorità, nel frattempo, svolgono le loro indagini per capire l'origine dell'incendio.
E da qui ha inizio il vero tracollo della vita di Jean Claude.

Si scopre non solo che moglie e figli sarebbero stati uccisi prima dello scoppio dell'incendio, ma che anche i genitori del signor Romand siano stati uccisi.
Da chi? Chi avrebbe fatto una strage del genere?

Il protagonista non ce la racconta giusta. Per niente.

Le indagini proseguono e viene fuori che la vita di Jean Claude è una menzogna continua.
Niente laurea in medicina come tutti credevano (famiglia compresa). Niente lavoro come ricercatore all'OMS. Niente super stipendi. Tradimenti. Menzogne. Bugie. Contraddizioni.

Il signor Romand è un assassino che ha vissuto per anni nella menzogna senza che nessuno se ne accorgesse. Tutto studiato minuziosamente per far tornare le cose e non destare sospetti.

Dopo anni passati in carcere uno scrittore si interessa al suo caso e decide di scrivere un libro sulla sua storia.
Presiedendo al processo scoprirà cosa accadeva veramente nella mente di Romand, instaurando con lui quasi un rapporto di amicizia.

Ho adorato questo libro. Pagina dopo pagina.
Mi è piaciuto un sacco il fatto che l'autore non si sia focalizzato solo ed esclusivamente sull'orrore che ha commesso Jean Claude, ma che abbia fatto una panoramica sul perché è arrivato a questo gesto. Su cosa è accaduto prima e  sulla "reazione a catena" che ha portato - quasi costretto - il signor Romand a mentire per anni e anni a tutti senza mai essere scoperto.
Guarda le cose da un punto di vista oggettivo. Resta sempre molto obiettivo senza mai puntare il dito contro all'assassino. Anzi! Si arriva ad un punto in cui quasi si compatisce, nonostante la mostruosità che ha compiuto.

Se vi piace il genere, leggetelo!

Ps: scusate per l'abominio di recensione, ma con libri del genere il rischio di spoilerare è troppo alto. Meglio dire poche cose e vaghe. Il resto, se vi andrà, lo scoprirete da soli.


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4 commenti

  1. Ciao Misa :)
    Il libro sembra interessante, di quelli che comunque ti tengono lì e catturano l'attenzione. Notevole anche "l'illuminotecnica" della foto, davvero creativa ^^

    Un saluto e una buona giornata :)

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    1. E' la mia lampada che ho sul comodino!
      E' bellissima! Appena l'ho vista dovevo averla!

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  2. Tutto sommato hai spoilerato abbastanza.. ma credo che alla fine si tratti di un noir psicologico alla scoperta dell'anima torbida del protagonista e dei suoi perché.. mi sa che Luc c'entra molto più di quanto tu non dica.. ;)

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    1. Per la prima parte, Franco, esatto.
      Per la seconda.. chissà chissà ;)

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