Ma avete visto roba di intestazione che mi è venuta fuori?! Vorrei sapere che diamine mi è venuto in mente di cambiarla! Ho fatto più casino della grandine! E quella lassù è la versione migliore che sono riuscita...
Quello che ho da dire su questo libro è un grande e gigantesco punto interrogativo saltellante. Non ho capito se l'ho odiato o se mi è piaciucchiato. Davvero, non lo so! Si tratta del libro "La ragazza dai...
"In ognuno di noi c'è un altro che non conosciamo"
- 05:00
- By Realtà di carta
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Le parole di Jung che troviamo non appena si apre il libro "Avrò cura di te" sono l'epicentro del romanzo.
E sono anche un'ineluttabile realtà.
Gioconda, detta Giò, è una giovane donna che dopo esser stata lasciata da suo marito Leonardo (ma che meraviglia di coppia è?! Leonardo e Gioconda!) si perde in se stessa. Si trasferisce così a casa dei nonni paterni, quelli che da sempre vede come l'emblema del vero amore. Scartabellando fra le vecchie cose che abitano quella casa ormai silenziosa, trova un biglietto in cui, con la sua calligrafia e qualche errore ortografico, sua nonna ringrazia il suo angelo custode.
Gioconda decide di provare, di lasciare anche lei un biglietto. Ed è così che iniziano gli scambi di lettere con Filèmone, il suo angelo custode.
Nonostante i dubbi iniziali nei confronti di questo angelo così saggio e giusto, Gioconda instaura fin da subito una sorta di amicizia con Filèmone che tutto vede e tutto sa. Da sempre.
Tormentata da una storia finita, con una famiglia un po' problematica alle spalle e con il pensiero di essere sbagliata, Gioconda lascia che Filèmone si prenda cura di lei.
E lui lo fa, spesso essendo anche troppo pungente, dispensando consigli, carezze, facendole aprire gli occhi, rassicurandola, facendole capire che non è mai troppo tardi per riprendersi ciò che si è lasciato indietro nel proprio cammino, che spesso le colpe che ci attribuiamo da soli non sono altro che la somma di tutte mancanze che altri hanno avuto nei nostri confronti e che non siamo i soli ad essere o ad aver sbagliato.
Filèmone insegnerà a Gioconda ad essere meno egoista, a guardare l'amore sotto una luce diversa, ad avere più rispetto per se stessa e per le sua convinzioni. Le insegnerà ad essere una donna nuova.
Un libro che mi è piaciuto da matti e che ho riempito di sottolineature. Il che vuol dire che ho ritrovato tante piccole parti di me, lì dentro.
Gli scambi fra Gioconda e Filèmone sono divertenti, scorrevoli e talvolta struggenti.
Filèmone è l'Angelo Custode che tutti vorremmo avere. E' saggio, simpatico, comprensivo, dolce, schietto, chiaro. Una bellissima proiezione del nostro "Io" che viene da "Chissà dove".
Un po' invidio Gioconda. Non solo perché ha saputo riscattarsi ed ottenere quello che voleva, pur prendendosi delle sane dosi di delusioni, ma perché anche a me piacerebbe di tanto in tanto farmi quattro chiacchiere con il mio ipotetico Filèmone. Mi piacerebbe sentirmi dire "sei una capra, che combini?!" o "vai così, che stai andando bene". Sarebbe bello poter dialogare così con noi stessi, compiacendoci quando dobbiamo essere compiaciuti, rimproverati quando c'è bisogno di un rimprovero, abbracciati quando c'è bisogno di un abbraccio. Sarebbe fantastico poter fare tutto questo da soli, con noi stessi, senza bisogno di altre parti, con il nostro "Io".
Io ed Io.
Ho adorato la struttura di questo libro.
Chiara Gamberale che dà anima a Gioconda e Massimo Gramellini a Filèmone.
Voglio un altro libro scritto a quattro mani da loro! Per forza!
E sono anche un'ineluttabile realtà.
Gioconda, detta Giò, è una giovane donna che dopo esser stata lasciata da suo marito Leonardo (ma che meraviglia di coppia è?! Leonardo e Gioconda!) si perde in se stessa. Si trasferisce così a casa dei nonni paterni, quelli che da sempre vede come l'emblema del vero amore. Scartabellando fra le vecchie cose che abitano quella casa ormai silenziosa, trova un biglietto in cui, con la sua calligrafia e qualche errore ortografico, sua nonna ringrazia il suo angelo custode.
Gioconda decide di provare, di lasciare anche lei un biglietto. Ed è così che iniziano gli scambi di lettere con Filèmone, il suo angelo custode.
Nonostante i dubbi iniziali nei confronti di questo angelo così saggio e giusto, Gioconda instaura fin da subito una sorta di amicizia con Filèmone che tutto vede e tutto sa. Da sempre.
Tormentata da una storia finita, con una famiglia un po' problematica alle spalle e con il pensiero di essere sbagliata, Gioconda lascia che Filèmone si prenda cura di lei.
E lui lo fa, spesso essendo anche troppo pungente, dispensando consigli, carezze, facendole aprire gli occhi, rassicurandola, facendole capire che non è mai troppo tardi per riprendersi ciò che si è lasciato indietro nel proprio cammino, che spesso le colpe che ci attribuiamo da soli non sono altro che la somma di tutte mancanze che altri hanno avuto nei nostri confronti e che non siamo i soli ad essere o ad aver sbagliato.
Filèmone insegnerà a Gioconda ad essere meno egoista, a guardare l'amore sotto una luce diversa, ad avere più rispetto per se stessa e per le sua convinzioni. Le insegnerà ad essere una donna nuova.
"In una parola, bisogna sapere amare.
Un'impresa ostinata che non prevede ricompense né riconoscimenti ufficiali,
spesso nemmeno da parte dell'oggetto del nostro amore.
Solo la sensazione di essere un po' più vicini al cielo.
Perché, se l'amore è una discesa dell'eternità nel tempo e nello spazio,
non può limitarsi al miracolo dell'incontro e alla poesia dell'istante.
Deve per forza estendersi alla costruzione di qualcosa di durevole.
Trovarsi rimane una magia, ma non perdersi è la vera favola".
Un libro che mi è piaciuto da matti e che ho riempito di sottolineature. Il che vuol dire che ho ritrovato tante piccole parti di me, lì dentro.
Gli scambi fra Gioconda e Filèmone sono divertenti, scorrevoli e talvolta struggenti.
Filèmone è l'Angelo Custode che tutti vorremmo avere. E' saggio, simpatico, comprensivo, dolce, schietto, chiaro. Una bellissima proiezione del nostro "Io" che viene da "Chissà dove".
Un po' invidio Gioconda. Non solo perché ha saputo riscattarsi ed ottenere quello che voleva, pur prendendosi delle sane dosi di delusioni, ma perché anche a me piacerebbe di tanto in tanto farmi quattro chiacchiere con il mio ipotetico Filèmone. Mi piacerebbe sentirmi dire "sei una capra, che combini?!" o "vai così, che stai andando bene". Sarebbe bello poter dialogare così con noi stessi, compiacendoci quando dobbiamo essere compiaciuti, rimproverati quando c'è bisogno di un rimprovero, abbracciati quando c'è bisogno di un abbraccio. Sarebbe fantastico poter fare tutto questo da soli, con noi stessi, senza bisogno di altre parti, con il nostro "Io".
Io ed Io.
Ho adorato la struttura di questo libro.
Chiara Gamberale che dà anima a Gioconda e Massimo Gramellini a Filèmone.
Voglio un altro libro scritto a quattro mani da loro! Per forza!
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Titolo veramente pessimo e assolutamente ambiguo. La cosa non era voluta, lo giuro! Oggi sono a farvi il resoconto dell'ultimo libro che ho letto, ovvero "Il profumo delle foglie di limone" di Clara Sanchez. Era nella mia wishlist...