Beata gioventù!

Sono finalmente riuscita a leggere un libro di Luca Bianchini!
E dico finalmente perché ne avevo sempre sentito parlar bene ma non avevo ancora avuto l'occasione di "conoscerlo".
Mia cugina mi ha prestato "Nessuno come noi" e vi dico solo che l'ho letto tutto in una sera!


Torino, 1987. Vincenzo, per gli amici Vince, aspirante paninaro e aspirante diciassettenne, è innamorato di Caterina, detta Cate, la sua compagna di banco di terza liceo, che invece si innamora di tutti tranne che di lui. Senza rendersene conto, lei lo fa soffrire chiedendogli di continuo consigli amorosi sotto gli occhi perplessi di Spagna, la dark della scuola, capelli neri e lingua pungente. In classe Vince, Cate e Spagna vengono chiamati "Tre cuori in affitto", come il terzetto inseparabile della loro sit-com preferita. L'equilibrio di questo allegro trio viene stravolto, in pieno anno scolastico, dall'arrivo di Romeo Fioravanti, bello, viziato e un po' arrogante, che è stato già bocciato un anno e rischia di perderne un altro. Romeo sta per compiere diciotto anni, incarna il cliché degli anni Ottanta e crede di sapere tutto solo perché è di buona famiglia. Ma Vince e Cate, senza volerlo, metteranno in discussione le sue certezze. A vigilare su di loro ci sarà sempre Betty Bottone, l'appassionata insegnante di italiano, che li sgrida in francese e fa esercizi di danza moderna mentre spiega Dante. Anche lei cadrà nella trappola dell'adolescenza e inizierà un viaggio per il quale nessuno ti prepara mai abbastanza: quello dell'amore imprevisto, che fa battere il cuore anche quando "non dovrebbe". In un liceo statale dove si incontrano i ricchi della collina e i meno privilegiati della periferia torinese, Vince, Cate, Romeo e Spagna partiranno per un viaggio alla scoperta di se stessi senza avere a disposizione un computer o uno smartphone che gli indichi la via, chiedendo, andando a sbattere, scrivendosi bigliettini e pregando un telefono fisso perché suoni quando sono a casa. E, soprattutto, capendo quanto sia importante non avere paura delle proprie debolezze.

Questo libro mi ha fatto pensare "beata gioventù!"- Mi ha riportata indietro nel tempo e mi ha fatto rivivere ricordi che avevo messo nei famosi cassettini della memoria. I ricordi dell'adolescenza, dell'ansia delle interrogazioni, dei bigliettini passati sotto banco, delle cassette negli walkman, dei giri in motorino, dei primi amori e i casini e gli idilli che si portavano dietro, delle amicizie che sembrano non poter finire mai.
I duemila si sognano certe cose! Perché un tempo tutto era più genuino, più vero.
Non c'era tutta questa maledettissima tecnologia che ci ha resi tutti schiavi.

L'adrenalina del passare i bigliettini senza farsi beccare dai prof.

Ora si manda un messaggio su Whatsapp.
La palla di dover mandare avanti ed indietro le tracce sullo walkman.
Ora ci sono gli iPod e gli mp3 che con un tocco ti sparano la tua canzone preferita.
Le fughe in motorino di nascosto, col freddo che ti entra nelle ossa nelle serate invernali.
Ora ci sono le macchinine.
Le telefonate a casa per chiedere un appuntamento.
Ora c'è Facebook che rende tutto più semplice.
Le foto erano preziose e non sapevamo com'erano venute finchè non si portava il rullino a sviluppare.
Ora abbiamo tutto sullo schermo.

Prima ci si conosceva di più. E ci si conosceva meglio.
Eravamo più noi stessi, senza apparenze.
Nonostante anche oggi, purtroppo, sia però rimasta viva quella "piramide sociale" che porta quelli che sono alla base ad esser guardati storto da quelli che stanno in cima.


“La casa dove nasci segnerà per sempre la tua vita. Potrai abbandonarla, dimenticarla, dipingerla o trasformarla. Potrai riempirla di libri e svuotarla di ricordi, nasconderla dietro le persiane o lasciare che la luce la investa. Potrai aprirla gli altri o tenerla tutta per te, averla perennemente in ordine o disseminare i tuoi vestiti in giro. Ma le mura fra cui sei cresciuto condizioneranno chi sei e chi sarai."

Questo libro mi ha emozionata. Mi ha rapita.
I dialoghi sono così perfetti che, attraverso di essi, hai la fotografia di ogni personaggio.
Ed ogni personaggio mi ha portata ad affezionarmi a lui, anche a quelli apparentemente più antipatici.

Quindi sì, avevate ragione a voler così tanto bene a Bianchini.
Non vedo l'ora di leggere qualcos'altro di suo.
Anzi, se avete consigli ditemi!


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