Io ho paura quando parlo di libri così potenti!
Quando vado a toccare i pilastri della letteratura mi sento un po' male inside!
Perché se dico qualche castroneria delle mie rischio la gogna in pubblica piazza con tanto di lancio di pomodori violento!
Però oh, siam tra noi! Ormai mi conoscete! Lo sapete che io mi limito a dire la mia, a fare quattro chiacchiere con voi amicici di blog!
Premetto che "Il ritratto di Dorian Gray" del buon vecchio Oscar Wilde l'avevo già letto millemila anni or sono, ma ero piccina e l'opinione che me ne ero fatta era decisamente limitata.
Perciò, visto che la sua copertina verde fluo mi aveva attirata come api con il miele, ho deciso di comprarlo e rileggerlo.
"Dorian Gray è un giovane di straordinaria bellezza. Un giorno viene ritratto da un suo amico pittore, Basil Hallward, in un quadro che ne rappresenta fedelmente le stupende fattezze. Proprio nello studio del pittore, Dorian conosce lord Henry Wotton, uomo cinico e senza scrupoli che diventa ben presto un punto di riferimento nella vita del ragazzo. Dorian inizia così a condurre anch'egli un'esistenza fatta di eccessi e priva di ogni scrupolo morale. Nonostante le azioni malvagie di cui Dorian si rende colpevole, tra le quali l'uccisione dell'amico Basil, e nonostante il trascorrere del tempo, il suo volto non accenna a perdere la bellezza che lo caratterizza, come fosse inattaccabile sia dai segni del tempo che da quelli della depravazione. È piuttosto il suo ritratto a mostrare il peso di tutto questo. Il ritratto di Dorian infatti, divenuto mostruoso, non è che la raffigurazione della sua anima perduta. Questa gli si mostra in tutto il suo orrore e Dorian, non sopportandone il peso, sfregia il ritratto con un pugnale, lo stesso usato per uccidere Basil. All'improvviso quel volto dipinto riacquista l'originaria bellezza, quella che tutti fino a quell'istante avevano ammirato sul volto di Dorian, dove ora appaiono invece i segni della dissolutezza e della sua vita corrotta e degradata."
Che volete che vi dica. Sembra scontato e forzato, perché stiamo parlando di Wilde, ma è meraviglioso.
E non lo dico perché devo! O perché sta male parlare male di un qualcosa nato dalle manine di Oscar!
Certo, la trama la ricordavo, ma tutto l'intreccio della storia non più e, sebbene si tratti di un'opera risalente al 1890, si lascia leggere che è un piacere!
Non è uno di quei pipponi da "dammi una lametta che mi taglio le vene" (tipo "Emma" della Austen, che ho abbandonato perché non ce la facevo!).
Dorian è proprio l'ideale del dandy, figure che caratterizzavano la Londra vittoriana del XIX secolo. Esteta, amante del bello, del lusso e dell'arte.
In tutto il libro si respira a pieni polmoni l'aria dei salotti londinesi colmi di borghesi con la puzza sotto il naso. E questa è stata una cosa che mi è piaciuta tanto.
E' un'analisi psicologica di un uomo che si aggrappa con le unghie e con i denti alla sua giovanile bellezza.
Forse un po' troppo influenzato dal signor Wotton!
Sembra quasi un thriller, in alcuni punti.
Ma, come sempre, c'è una morale.
Quale?
Non ve la dico! Leggetevi il libro (e fatelo!) e la scoprirete da soli!
Ps: sì, nel titolo mi riferisco a Mr.Grey di "Cinquanta sfumature"! Alla fine, anche lui è una sorta di """dandy""" dei nostri giorni! Amante del lusso, della bellezza, delle case sfarzose, dell'arte. Mi fa ridere questa vicinanza fra i due! Chissà se anche Dorian aveva una mente perversa e legava come salami le sue donzelle!
"Quando la sua giovinezza se ne sarà andata, la sua bellezza la seguirà e allora improvvisamente si renderà conto che non ci saranno più trionfi per lei, oppure dovrà accontentarsi di quei mediocri trionfi che il ricordo del passato renderà amari più di sconfitte. Ogni mese che passa la avvicina a qualcosa di tremendo.
Il tempo è geloso di lei e combatte contro i suoi gigli e le sue rose.
Il suo colorito si spegnerà, le guance si incaveranno, gli occhi perderanno luminosità.
Soffrirà, orrendamente… Ah! approfitti della giovinezza finché la possiede. Non sprechi l'oro dei suoi giorni ascoltando gente noiosa, cercando di migliorare un fallimento senza speranza o gettando la sua vita agli ignoranti, alla gente mediocre, ai malvagi.
Questi sono gli obiettivi malsani, i falsi ideali della nostra società. Deve vivere! Vivere la vita meravigliosa che è in lei! Non lasci perdere nulla!
Cerchi sempre sensazioni nuove. Non abbia paura di nulla…"
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